Radicchio al forno
ISPIRATO DA: il radicchio come solo i veneti lo sanno fare!
Sembra sciocco ma ci sono cose naturali per qualcuno, inusuali per altri. Ogni territorio ha delle tipicità, degli ortaggi che più di altri vengono prodotti e quindi entrano con più facilità nelle cucine. Uscendo dal Veneto, che come avete capito è la mia terra d'origine, ho incontrato gente proveniente da diverse regioni e ho avuto l'opportunità di scoprire le loro tradizioni e tante verdure delle quali prima ignoravo l'esistenza. Un esempio su tutti sono i friarielli. Ortaggio tipico del sud ma... siamo sicuri che tutti abbiano capito di cosa parla? Magari si... ma probabilmente no visto che nella sola Campania si indicano 2 tipi di verdure completamente diverse con questo stesso nome. Ma non mi dilungo... questa storia ve la racconterò un'altra volta!
Torniamo al radicchio. Per un buon veneto "radicchio" è un termine piuttosto generico per indicare una verdura tipo insalata con le foglie rosse. E' si, generico, perché ne esistono tante varietà molto diverse e che si prestano ad usi diversi. Poi una veneta si trasferisce in Lombardia e si rende conto che "la trevisana" è il nome che si da al radicchio di qualunque genere. Basta che ci sia una foglia rossa e subito si parla di trevisana e la foglia rossa si usa indipendentemente dal tipo per insalate, pizze e risotti. Altri usi non sembrano essere conosciuti. Gli unici che fuori dal Veneto sanno distinguere il vero radicchio di Treviso sono i commercianti che lo vendono a dei prezzi spropositati!
Facciamo quindi una breve passeggiata tra i cespi di radicchio: abbiamo distinzioni per provenienza, ad esempio quello di Chioggia, quello di Verona e quello più famoso di Treviso; c'è poi la distinzione tra tardivo e precoce; la distinzione nella forma, abbiamo quello tondo, lo spadone... ce n'è di tutti i tipi.
Secondo me il migliore per i piatti caldi è quello di Treviso che è meno amaro degli altri. In alternativa uso lo spadone che è anche più facile da trovare. Vi stupirete nel leggere quante ricette diverse si possono fare con il radicchio. Quella che vi propongo oggi è uno dei cavalli di battaglia di mamma. Il Radicchio al forno. Facilissimo da preparare e di grande effetto (soprattutto quando esportato fuori regione!)
LA RICETTA
Qualche cespo di radicchio spadone o di Treviso
Pancetta (quella che ho usato oggi è Pancetta di Piacenza IGP)
Sottilette
Lavate il radicchio e tagliate l'estremità inferiore del cespo (dove c'era l'attaccatura del gambo), in questo modo le foglie si separano facilmente l'una dall'altra. Fate tanti mazzetti di 4 o 5 foglie ciascuno facendo attenzione a selezionare foglie di dimensioni simili. Disponete i mazzetti in una teglia ricoperta con carta forno mettondoli alternati testa-piedi. Ogni mazzetto va legato con una fettina di pancetta e ricoperto con pezzo di sottiletta. Un filo d'olio, sale e pepe.
Cuocete al forno a 180° per una ventina di minuti. Meglio se coprite la teglia con un foglio d'alluminio o di carta forno così il radicchio non si secca.
Sembra sciocco ma ci sono cose naturali per qualcuno, inusuali per altri. Ogni territorio ha delle tipicità, degli ortaggi che più di altri vengono prodotti e quindi entrano con più facilità nelle cucine. Uscendo dal Veneto, che come avete capito è la mia terra d'origine, ho incontrato gente proveniente da diverse regioni e ho avuto l'opportunità di scoprire le loro tradizioni e tante verdure delle quali prima ignoravo l'esistenza. Un esempio su tutti sono i friarielli. Ortaggio tipico del sud ma... siamo sicuri che tutti abbiano capito di cosa parla? Magari si... ma probabilmente no visto che nella sola Campania si indicano 2 tipi di verdure completamente diverse con questo stesso nome. Ma non mi dilungo... questa storia ve la racconterò un'altra volta!
Torniamo al radicchio. Per un buon veneto "radicchio" è un termine piuttosto generico per indicare una verdura tipo insalata con le foglie rosse. E' si, generico, perché ne esistono tante varietà molto diverse e che si prestano ad usi diversi. Poi una veneta si trasferisce in Lombardia e si rende conto che "la trevisana" è il nome che si da al radicchio di qualunque genere. Basta che ci sia una foglia rossa e subito si parla di trevisana e la foglia rossa si usa indipendentemente dal tipo per insalate, pizze e risotti. Altri usi non sembrano essere conosciuti. Gli unici che fuori dal Veneto sanno distinguere il vero radicchio di Treviso sono i commercianti che lo vendono a dei prezzi spropositati!
Facciamo quindi una breve passeggiata tra i cespi di radicchio: abbiamo distinzioni per provenienza, ad esempio quello di Chioggia, quello di Verona e quello più famoso di Treviso; c'è poi la distinzione tra tardivo e precoce; la distinzione nella forma, abbiamo quello tondo, lo spadone... ce n'è di tutti i tipi.
Secondo me il migliore per i piatti caldi è quello di Treviso che è meno amaro degli altri. In alternativa uso lo spadone che è anche più facile da trovare. Vi stupirete nel leggere quante ricette diverse si possono fare con il radicchio. Quella che vi propongo oggi è uno dei cavalli di battaglia di mamma. Il Radicchio al forno. Facilissimo da preparare e di grande effetto (soprattutto quando esportato fuori regione!)
LA RICETTA
Qualche cespo di radicchio spadone o di Treviso
Pancetta (quella che ho usato oggi è Pancetta di Piacenza IGP)
Sottilette
Lavate il radicchio e tagliate l'estremità inferiore del cespo (dove c'era l'attaccatura del gambo), in questo modo le foglie si separano facilmente l'una dall'altra. Fate tanti mazzetti di 4 o 5 foglie ciascuno facendo attenzione a selezionare foglie di dimensioni simili. Disponete i mazzetti in una teglia ricoperta con carta forno mettondoli alternati testa-piedi. Ogni mazzetto va legato con una fettina di pancetta e ricoperto con pezzo di sottiletta. Un filo d'olio, sale e pepe.
Cuocete al forno a 180° per una ventina di minuti. Meglio se coprite la teglia con un foglio d'alluminio o di carta forno così il radicchio non si secca.
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