Pizzoccheri alleggeriti
ISPIRATO DA: i pizzoccheri (della mamma) di Chiara
Come molti, anch'io sono stata studentessa universitaria fuori sede. 5 anni passati a Padova in un grazioso appartamentino che ho condiviso per quasi tutto il periodo con Chiara. Chiara è stata la mia coinquilina ma soprattutto una grande amica, quando ripenso a quegli anni non posso che sorridere pensando tutte le grasse risate fatte insieme. Mamma mia che ricordi... episodi talvolta davvero buffi: mi ricordo quando mi disse "Eli, sembri un involtino!" o quando ho riso per delle ore a causa dei suoi "riccioli dorati" o quando per cena ci siamo fatte purè in busta (l'unica volta nella mia vita!!) e budino al cioccolato. E la cavalletta?!? Beh si, abbiamo davvero riso tanto, ma questa è un'altra storia.
Torniamo alle nostre cene. Come la gran parte degli studenti tornavamo dai genitori nel weekend e quando rientravamo a Padova la domenica sera uscivano dalle nostre valige, alla Mary Poppins, pacchetti e pacchettini di cibo che le mamme preparavano. Povere bimbe lontane... rischiano di patir la fame! Quei fagottini di cibo erano lo specchio della nostra terra d'origine e delle nostre tradizioni. Mai le nostre mamme, una veneta del basso Piave e l'altra lombarda della provincia di Brescia, prepararono la stessa pietanza.
Due sono i piatti della mamma di Chiara che mi sono rimasti più impressi. Uno in particolare l'ho fatto e rifatto in questi anni. La ricetta non è quella originale ma una rivisitazione fatta me cercando di imitare il gusto di quel piatto che mi piaceva tanto. Quando poi ho letto la ricetta originale dei pizzoccheri... beh, che dire! Mi sono resa conto che il mio essere "donna della costa adriatica" mi aveva fatto alleggerire un bel po' questa ricetta che è invece tipica dell'entroterra o addirittura del territorio montano.
LA RICETTA
biete, spinaci, erbette in genere
patate
fontina, grana
pizzoccheri della Valtellina
sale, pepe, olio extravergine d'oliva
Lavate le "erbe", tagliate grossolanamente le foglie con le mani e fatele lessare in una pentola d'acqua bollente. Io di solito uso la vaporiera così sfrutto il piano superiore per lessare le patate tagliate a pezzi non troppo grandi. Quando le verdure sono vicine alla cottura, salate l'acqua e versate i pizzoccheri (si, nella stessa acqua in cui state bollendo la verdura). In una terrina versate le patate ormai lesse e condite con sale, pepe e olio d'oliva. Aggiungete della fontina a cubetti e preparate in un piattino una bella montagna di grana a scaglie. Quando i pizzoccheri sono pronti scolate tutto e versate ancora bollente nella terrina. Mescolate, mescolate, mescolate. Aggiungete il grana e continuate a mescolare.
Il piatto che ottenete è un piatto unico consistente e saporito, adatto al periodo invernale... perfetto per la giornata di oggi!
Leggetevi la ricetta originale dei pizzoccheri e capirete perché i miei li ho chiamati "alleggeriti"!
Come molti, anch'io sono stata studentessa universitaria fuori sede. 5 anni passati a Padova in un grazioso appartamentino che ho condiviso per quasi tutto il periodo con Chiara. Chiara è stata la mia coinquilina ma soprattutto una grande amica, quando ripenso a quegli anni non posso che sorridere pensando tutte le grasse risate fatte insieme. Mamma mia che ricordi... episodi talvolta davvero buffi: mi ricordo quando mi disse "Eli, sembri un involtino!" o quando ho riso per delle ore a causa dei suoi "riccioli dorati" o quando per cena ci siamo fatte purè in busta (l'unica volta nella mia vita!!) e budino al cioccolato. E la cavalletta?!? Beh si, abbiamo davvero riso tanto, ma questa è un'altra storia.
Torniamo alle nostre cene. Come la gran parte degli studenti tornavamo dai genitori nel weekend e quando rientravamo a Padova la domenica sera uscivano dalle nostre valige, alla Mary Poppins, pacchetti e pacchettini di cibo che le mamme preparavano. Povere bimbe lontane... rischiano di patir la fame! Quei fagottini di cibo erano lo specchio della nostra terra d'origine e delle nostre tradizioni. Mai le nostre mamme, una veneta del basso Piave e l'altra lombarda della provincia di Brescia, prepararono la stessa pietanza.
Due sono i piatti della mamma di Chiara che mi sono rimasti più impressi. Uno in particolare l'ho fatto e rifatto in questi anni. La ricetta non è quella originale ma una rivisitazione fatta me cercando di imitare il gusto di quel piatto che mi piaceva tanto. Quando poi ho letto la ricetta originale dei pizzoccheri... beh, che dire! Mi sono resa conto che il mio essere "donna della costa adriatica" mi aveva fatto alleggerire un bel po' questa ricetta che è invece tipica dell'entroterra o addirittura del territorio montano.
LA RICETTA
biete, spinaci, erbette in genere
patate
fontina, grana
pizzoccheri della Valtellina
sale, pepe, olio extravergine d'oliva
Lavate le "erbe", tagliate grossolanamente le foglie con le mani e fatele lessare in una pentola d'acqua bollente. Io di solito uso la vaporiera così sfrutto il piano superiore per lessare le patate tagliate a pezzi non troppo grandi. Quando le verdure sono vicine alla cottura, salate l'acqua e versate i pizzoccheri (si, nella stessa acqua in cui state bollendo la verdura). In una terrina versate le patate ormai lesse e condite con sale, pepe e olio d'oliva. Aggiungete della fontina a cubetti e preparate in un piattino una bella montagna di grana a scaglie. Quando i pizzoccheri sono pronti scolate tutto e versate ancora bollente nella terrina. Mescolate, mescolate, mescolate. Aggiungete il grana e continuate a mescolare.
Il piatto che ottenete è un piatto unico consistente e saporito, adatto al periodo invernale... perfetto per la giornata di oggi!
Leggetevi la ricetta originale dei pizzoccheri e capirete perché i miei li ho chiamati "alleggeriti"!
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